Come sopravvivere al pranzo di Natale se sei vegan + Mousse all’aquafaba con crema d’arachidi e purea di batata dolce al cacao con cookie dough d’avena

Era da un po’ che volevo svelarvi la ricetta per realizzare la mousse all’aquafaba (aquafaba, cioè l’acqua di cottura dei ceci) che ho condiviso qualche tempo fa su Instagram, ma non ho mai trovato la giusta ispirazione o occasione per farlo.

aquafaba

Ormai ci separano veramente poche ore al giorno di Natale e molti di voi saranno ancora sicuramente in affanno, cercando di preparare il giusto menù delle feste!

Mi chiedo in quanti si stiano organizzando per un pranzo completamente vegano, alternativo, leggero e magari persino senza zucchero!

Di solito, il giorno di Natale lo si trascorre in famiglia e a prepararlo ci pensano proprio le mamme o le nonne, che di anno in anno portano avanti la tradizione, rimanendo fedeli alle portate storiche e tipiche della zona. Dalle lasagne al panettone, da Nord a Sud, tutto ciò che è l’Italia si trasforma in piatto!

Xmas

Come farete quindi a rimanere fedeli alle vostre scelte in queste occasioni?

In un post di qualche giorno fa, vi ho raccontato qualche trucco per riuscire a limitare i danni con gli zuccheri durante il periodo di Natale, ma come affrontare nonne apprensive e arrosti, se siete vegani?

Insomma, se state per trascorrere il Natale con i parenti, probabilmente tutti già sanno che siete “la pecora nera” della famiglia e che per voi sarà necessario preparare qualche portata a parte, ma se invece vi state per apprestare a mangiare fuori o a casa di persone con le quali non avete ancora confidenza, non abbiate timore e siate sereni.

Potreste aver vergogna a far presente a tutti che voi le lasagne non le volete mangiare, oppure che l’arrosto non lo volete neppure assaggiare e questo perché, nel 90% dei casi, l’argomento viene affrontato come un vero e proprio tabù.

L’atmosfera si ghiaccia, come se abbiate appena affermato di avere una malattia mortale contagiosissima. Le mascelle si spalancano, le forchette cadono nei piatti e il silenzio interrompe il clima gioioso e festivo nella stanza. Tra i presenti si cela colui che avrà pronte tutte le domande più scomode del mondo, fatte puramente per mettervi in imbarazzo, o farvi sembrare nel torto.

Ora: siete convinti della vostra scelta?
Pensate che ci siano dei motivi per cui la gente debba prendervi di mira se voi mangiate diversamente?

NOOO!  T R A N Q U I L L I 😉

Vivi e lascia vivere

Siate sinceri e spiegate a tutti per quale ragione avete fatto questa scelta, senza puntare il dito o giudicare chi invece preferisce fare altrimenti. Fate come vorreste che gli altri facessero con voi, ovvero che non vi giudicassero e che semplicemente non si stizzissero tutte le volte che accennate alla vostra decisione in campo alimentare.

Sicurezza e sorriso sulle labbra

Sicuramente ci sarà qualcuno che avrà da ridire, ma voi rimanete al gioco. Non offendetevi e buttatela sullo scherzoso. In questa maniera, non ci sarà più interesse a toccare l’argomento, se voi non reagite alle provocazioni.

Fatti e non parole

Se nemmeno questo stratagemma funziona, buttatela sul lato pratico. La domanda più evidente che tutti tirano fuori è: “ma come fai con le proteine?”.
Di solito per concludere un discorso diventato inverosimile e partito da questa domanda, faccio presente che il tema proteine non è poi così “sensibile” a tutti. Nemmeno a chi è onnivoro! Basti pensare a chi per pranzo preferisce una sola insalata o a un piatto di pasta al volo e non pensa a tutto il resto dei nutrienti.
Paradossalmente, forse chi è vegano è più attento a raggiungere il fabbisogno proteico giornaliero di moltissima altra gente nel mondo!
“Che cosa mangi se sei vegano?”… di tutto! Anche cose che gli altri nemmeno sanno che esistono.
Affrontate il discorso con sicurezza e dimostrando la vostra serenità. Sarà la prova più schiacciante di come questa vostra scelta vi rendi felice. Siate un buon esempio.

Non presentatevi mai a… stomaco vuoto!

Ma ora veniamo al lato più importante. Che cosa mangiamo?
Può sembrare veramente assurdo ma, come avevo letto moltissimo tempo fa in un articolo della speaker radiofonica Paola Maugeri (anche lei vegana da anni), la soluzione migliore per evitare il digiuno quando ci si trova in situazioni che non conosciamo, è quella di affrontare l’emergenza e mangiare prima di pranzo! Proprio così. Se non siete sicuri di poter pranzare con gli altri, fate uno spuntino sostanzioso, mangiate un panino al volo, preparatevi un brunch invece di una colazione. Alla peggio avrete messo qualcosa tra i denti e se avete ancora spazio potrete almeno spiluccare contorni, sottaceti, l’insalata e qualche fetta di pane, ma non correrete il rischio di stare davvero a stomaco completamente vuoto.

Portate il dolce…vegan!

Come per la dieta senza zucchero, portare il dessert da casa è uno stratagemma infallibile! Vi permetterà di partecipare al momento del taglio della torta e allo stesso tempo sarà un pretesto per convincere anche i più scettici che non è poi così vero che i vegani non mangiano nulla! Pensa te che dolce incredibile e vegano avrete l’occasione di servire a tutti i presenti!

Be yourself. Avvisate!!

Infine, il consiglio più saggio che vi possa dare è di non aver paura di mostrarvi per quello che voi siete. Le persone che vi vogliono bene vi capiranno e chi ancora non vi conosce, col tempo saprà chi siete e non avrà modo di pensar male di voi solo perché vi alimentate in modo diverso. Alzate la cornetta per tempo e fate sapere di questo vostro aspetto! Nessuno vuole lasciarvi a digiuno a Natale, un giorno di festa!
Nella mia esperienza personale, anche chi non vi capisce, chi non approva o chi non farebbe mai questo passo, di certo non vorrà negarvi di passare una bella giornata in compagnia e farà l’impossibile per soddisfarvi! Anzi, il problema è proprio frenare le menti in cucina per evitare che preparino piatti arzigogolati, quando un burger vegetale e un piatto di verdure vi avrebbe già resi felici!

Passate delle buone feste!

Ritornando a noi, se per qualche motivo eccezionale siete voi l’anima della festa, eccovi la ricetta per un mini dessert (golosissimo) che potrete servire a fine pasto al posto del tradizionale tiramisù o panettone!

Auguri!!

Mousse all’aquafaba con crema d’arachidi e purea di patata dolce al cacao con cookie dough d’avena

Ingredienti:

50 gr di acqua di cottura dei ceci
1 cucchiaio di aceto di mele
2 cucchiai di malto di riso
2 cucchiai di crema di arachidi al naturale
100 ml di crema di cocco

100 gr di purea di batata cotta
1 cucchiaio di cacao amaro
1 cucchiaio di crema di cocco

Per la cookie dough:
40 gr di farina d’avena
1 cucchiaio di crema di arachidi
1 cucchiaio di malto di riso
latte vegetale quanto basta
scaglie di cioccolato fondente 90% extra dark

Per decorare:
20 gr di cioccolato fondente 90% extra dark
2 cucchiai di yogurt di soia
1 pera

Procedimento:

1 – con uno sbattitore elettrico montiamo l’acqua di cottura dei ceci con un cucchiaio di aceto di mele. Per aiutare la reazione alcuni consigliano anche di aggiungere un pizzico di lievito vegan cremor tartaro, ma in questo caso io non l’ho utilizzato. L’acqua di cottura dovrà essere preferibilmente fredda da frigo;

2 – quando l’aquafaba sarà diventata densa, ferma e cremosa, trasferiamo in un recipiente e mescoliamo con il malto di riso, la crema di arachidi e la crema di cocco facendo un movimento con una spatola dall’alto verso il basso, cercando di non smontare la spuma;

3 – a parte mescoliamo la purea di patata dolce con il malto di riso e il cacao, poi prendiamo delle coppette e disponiamo prima l’aquafaba e poi al centro di ogni coppetta, mettiamo un cucchiaio di purea di patata dolce;

4 – trasferiamo in frigo e lasciamo raffreddare per almeno 4 ore;

5 – nel frattempo prendiamo un altro recipiente e mescoliamo gli ingredienti per ottenere le cookie dough. Servirà il latte sufficiente a ottenere una palla morbida, liscia e facilmente lavorabile con le mani. Formiamo alcune palline della dimensione di una pralina e poi trasferiamo anch’esse nel frigo ad assestarsi;

6 – trascorse le quattro ore possiamo servire la nostra mousse, decorando con yogurt, cioccolato fuso e le dough di avena formate precedentemente. Aggiungiamo delle fette di pera sopra per aggiungere dettagli alla composizione.

NB. Nella foto qui sopra ho servito la mia mousse in un barattolo a colazione, ma con le stesse quantità potrete formare almeno 4 coppette basse, come piccolo dessert al cucchiaio da assaporare a fine pasto.

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